Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2018

Castello Visconteo di Legnano

Immagine
Era una giornata veramente calda, invece di andare al lago o in montagna preferii addentrarmi nell'entroterra dell’Alto Milanese. Capitai quasi per caso a Legnano, città della Lombardia occidentale situata a nord-ovest di Milano e non mi lasciai sfuggire l’opportunità di visitare il Castello Visconteo di San Giorgio di cui sentii tanto parlare. Uno dei tanti manieri della nostra bella Italia ricchi di eventi e di storia. Il primo nucleo fu fatto edificare, sulla vestigia del convento Agostiniano di San Giorgio (sec. XII), da Uberto Visconti e ampliato dai suoi successori Ottone e Filippo Maria; quest’ultimo lo donò a Oldrado II Lampugnani (1473), col privilegio di fortificarlo.Dal 1729 passato i proprietà all'ospedale Maggiore di Milano e quindi, nel 1975, al marchese Cristoforo Cornaggia Medici. Nel 1973 il Castello è stato acquistato dal Comune di Legnano, restaurato e nel 2005 riaperto alla collettività.

Capo Colonna

Immagine
A pochissimi chilometri a sud di Crotone si distende in un mare cristallino il promontorio di Capo Lacinio, considerato fin da epoca ellenica luogo sacro e inviolabile, strategico punto di riferimento per la navigazione. Ancora oggi è individuabile per la presenza di un vecchio faro e per una solitaria colonna rimasta a testimonianza di un antico passato tra i ruderi di un vetusto santuario greco. L'elemento portante alto complessivamente più di otto metri è l’unica superstite di 48 colonne doriche del grandioso tempio di Hera Lacinia. L’ininterrotta sacralità del luogo sopravvive ancora oggi nel piccolo Santuario della Madonna di Capo Colonna , Patrona della città di Crotone, una bianca chiesetta di fondazione medievale più volte distrutta e ricostruita. Torre di Nao edificata dagli spagnoli nel XVI secolo durante la vasta opera di fortificazione dei litorali calabresi voluta dal viceré spagnolo Don Pedro di Toledo. Antichi ruderi di Capo Colonna. Santuario

Pizzo Calabro

Immagine
Pizzo, edificata su uno sperone di roccia che scende a picco sul mare, è una incantevole cittadina turistica che si affaccia sul Golfo di S. Eufemia in provincia di Vibo Valentia. Il borgo ha origini medievali e l'abitato conserva ancora l'aspetto del tipico borgo marinaro. Dalle viuzze piene di colore e di odori tipici di un paese del sud, che s'intrecciano in un saliscendi e che si aprono in vere balconate che guardano il mare, è possibile spaziare lo sguardo fino alle Isole Eolie e godere di panorami mozzafiato. Nel vecchio abitato, in fondo alla Piazza della Repubblica, sorge il famoso Castello aragonese dove il 13 ottobre del 1815 venne fucilato Gioacchino Murat. Tra i tanti luoghi di Pizzo che meritano di essere visitati vi è l'originale Chiesetta di Piedigrotta, a circa 2 km dal centro storico ed a pochissimi metri dal mare. Tutta scavata nel tufo e ricchissima di statue, vero tesoro d'arte, distribuite in piccole grotte molto suggestive.

Maccagno

Immagine
Maccagno è una rinomata località di villeggiatura sulla sponda del Lago Maggiore, in provincia di Varese, a pochissimi chilometri dal confine di Stato Italo – Svizzero. E’ divisa in due borgate ben distinte dal torrente Giona; Maccagno Inferiore e Maccagno Superiore. Le prime notizie sicure risalgono all'anno 926 in cui Maccagno Superiore entrò a far parte del Feudo delle Quattro Valli, mentre Maccagno Inferiore, avendo accolto e ospitato l'imperatore Ottone I, fu elevata a Corte Imperiale e autonoma. Si narra che i pescatori del borgo accorsi a soccorrere un barcone, incappato in una tremenda bufera, riuscirono a trarre a riva i malcapitati. Tra questi vi era l'imperatore, che per ringraziare quei coraggiosi nominò Maccagno Inferiore "corte imperiale", cioè direttamente dipendente dall'imperatore, e la concesse in feudo ai Mandelli. Nel 1110 Enrico IV riconfermò nel feudo maccagnese il Conte Ottone Mandelli e nel 1541 Giacomo Mandelli fu nominato Conte

Il mio paese

Immagine
Il mio paese si chiama Nocera Terinese, è un ridente paese situato tra il verde della collina che dolcemente degrada dal Monte Mancuso verso il Mar Tirreno, a 250 m. d’altitudine ed è collocato tra due fiumi, il Rivale ed il Grande. Sono nato qui nel lontano 1949 e vi racconterò quello che so e che rammento ancora. Incominciamo dagli abitanti che erano per la maggior parte contadini e, poi, negozianti, commercianti e artigiani. Vi era poi la parte nobile del paese rappresentata dalle famiglie Niccoli, Ventura, Longo, la parte dei professionisti, dottori, avvocati e notai e il simpatico prete Don Alfredo. Il paese era piccolo, contava circa 5000 anime; ci conoscevamo quasi tutti maggiormente con i soprannomi, tanto per fare qualche esempio, vi erano i “Pitei” come mia nonna, non mancavano i cantinieri come ad esempio “Ferdinannu Curciu”, “Parmaneddra”, “Ntoni Trupianu”, “Giuanni Ciavuottu”, “Fravia”, “Miliu Villella”, “Carminu Camarru”, Arturu Piciaru e così via. Poi, i macellai

Cleto

Immagine
Cleto è un comune con poco più di 1.300 abitanti in provincia di Cosenza ed annovera tra i tanti beni culturali il “Castello di Cleto”. L'antico maniero fu costruito dai normanni lungo le pendici del Monte Sant'Angelo, sulla parte alta del borgo.