I Riti della Settimana Santa

Sabato Santo a Nocera Terinese-Calabria

II nostro, come del resto tutti i paesi di Calabria, è un paese in cui le tradizioni popolari sono fortemente radicate. Forse perché il tempo, da noi, monotono e appiattito non porta niente di nuovo che faccia scordare il vecchio, o forse perché l'animo popolare vuole risentire se stesso e controllare la propria identità? - Chissà!! -Certo è che la spinta rivoluzionaria dell' età presente ha dichiarato anacronistici i ricordi di una volta e li ha consegnati quale retaggio d'amore alle genti di età avanzata perché si raccontino come favole di antichi tempi. Una tradizione popolare, però, rimane ed è pur vecchia di oltre quattro secoli: quella della Settimana Santa e del rito di sangue dei Vattienti.

DOMENICA DELLE PALME


La domenica che precede la Pasqua, l'ingresso di Gesù in Gerusalemme viene ricordato con la Benedizione delle Palme, che si svolge nella Chiesa Matrice dedicata a San Giovanni Battista. I fedeli scendono dalle campagne e salgono dalle marine portando grossi fasci di rami di ulivo e di alloro che verranno, poi, benedetti e saranno riportati alle proprie case, per sostituire quelli dell' anno precedente, e serviranno da "antidoto" contro lo sguardo malefico.
Un tempo si notavano le tradizionali "cunocchie", cariche di cioccolatini, simili nella forma alle rocche per filare la lana. Oggi, invece, i ragazzi portano le bianche palme intrecciate con fantasiosa bizzarria, ma sempre con il motivo decorativo predominante, della croce. Finita la benedizione del sacerdote, nella chiesa di San Giovanni, che per l'occasione si trasforma in un bosco scosso dal vento, si va in processione alla Croce del Calvario, posta ali' inizio del paese.

MARTEDÌ SANTO


Nella serata si svolge all'interno della Chiesa SS: Annunziata la funzione detta del "Cireneo"; cerimonia tipica, unica e singolare, quasi mistica continuazione di quanto avveniva nel passato, nei secoli XIV e XV, quando ancora esistevano molte Confraternite nel nostro paese. Le preghiere si suddividono in "punti" e "gradi" ed insieme costituiscono una grande preghiera Nella serata si svolge ali' interno della Chiesa della SS.ma Annunziata la funzione religiosa detta universale, che intercalata dal canto del "Jesu piissime" acquista un particolare rilievo, oltre che per i motivi puramente tradizionali connaturati all'animo del popolo, anche per gli aspetti religiosi che la cerimonia stessa offre. Al suono di una campanella, esce dalla sacrestia, un uomo, con indosso un camice bianco ed in testa una corona di spine portando con sé una grande croce.
Egli rappresenta l' uomo che si fa carico dei peccati altrui. La suggestiva liturgia si conclude con una breve processione che porta il Santissimo nella Chiesa di San Giovanni e chiude, così le funzioni delle "Adorazioni" nelle varie Chiese del paese.

MERCOLEDÌ SANTO


La mattina si espone alla venerazione dei fedeli la statua della Pietà. La statua, un pregevole gruppo ligneo di probabile scuola napoletana risalente al XIV secolo e di recente restaurata, viene posta al centro del sepolcro accuratamente preparato con una scenografia molto pittoresca ed eloquente con sullo sfondo uno scenario rappresentante il Golgota.
Le donne, per abbellire il sepolcro portano fiori, candele ed i caratteristici "piatti". Sono dei piatti preparati con uno strato di ovatta e canapa in cui vengono fatti germogliare semi di grano, orzo, ceci, lenticchie o altri cereali. La mancanza di luce fa sì che, in breve tempo, le piantine, lunghe dai 10 ai 15 centimetri, assumano un caratteristico colore giallo. Anticamente i fedeli, dopo aver visitato almeno tre Sepolcri, trascorrevano la notte nella Chiesa tra. canti e preghiere. E' comune tradizione, specie tra le ragazze del paese, trascorrere un'intera giornata, nella Chiesa '"a jiurnata a ra Madonna" intonando i tipici canti dialettali e recitando preghiere.

GIOVEDÌ SANTO


La sera nella Chiesa Matrice di San Giovanni si svolge la suggestiva funzione della "Cena" con la lavanda dei piedi ai dodici apostoli, che indossano un camice bianco e una corona di spine. Dopo il "Gloria" le campane tacciono e si sente il caratteristico rumore della "troccola", un pezzo di legno rettangolare con appesi due pezzi di ferro; quando viene agitato produce un suono metallico, freddo e sta a testimoniare il momento di grande dolore che mondo intero sta vivendo. Il momento più seguito, specialmente dai bambini, è proprio la lavanda dei piedi fatta dal sacerdote che, con profonda umiltà, rende attuale il messaggio proposto secoli prima da Gesù Cristo. Al termine avviene la deposizione di Gesù nel sepolcro con una breve processione che dall'altare della celebrazione muove lentamente lungo la navata centrale per concludersi nel sepolcro, appositamente allestito nella Cappella del SS.mo Sacramento. Subito dopo, in sacrestia, il celebrante distribuisce agli apostoli i "tortani", pani benedetti, che vengono portati in famiglia e che saranno divisi, poi, tra gli amici più intimi. Da qualche anno, a tutti i fedeli partecipanti viene offerto del pane benedetto.

VENERDÌ SANTO


Nel primo pomeriggio, sempre nella Chiesa di San Giovanni, si celebra l'azione liturgica dell' Adorazione della Croce e che le donne più anziane conoscono come "Messa di San Pietro".
Dopo tale cerimonia, ali' imbrunire, dalla Chiesa della SS.ma Annunziata la pesante statua dell' Addolorata viene portata in processione, con passo lento, accompagnata dalla banda che intona la "Ione", una marcia funebre del Petrella, fino alla chiesa di San Giovanni, per la predica di Passione. La statua entra in Chiesa, ma rimane tra la porta principale e la porta interna che la nasconde alla vista dei numerosissimi fedeli raccolti lungo la navata centrale e nelle cappelle laterali per ascoltare la predica.
Il predicatore ad un certo punto invoca la Vergine ad alta voce e la invita ad entrare. Il momento dell' ingresso dell' Addolorata, con l'incontro mistico tra la Madonna e il Cristo è pieno di commozione reso ancor più suggestivo dalle note intonate dalla banda musicale.
Alla fine della cerimonia, quando ormai è notte tarda, la Statua viene riportata sempre con passo lento nella Chiesa della SS.ma Annunziata.

SABATO SANTO


Si svolge la solenne processione della statua dell' Addolorata che percorre tutte le strade ed i vicoli del paese e trova il suo culmine nella parte alta del paese presso i resti del Convento dei Cappuccini.
Prendono parte alla processione tutti gli abitanti del paese e le donne più anziane accompagnano la stessa con canti religiosi che ricordano la passione e morte di Cristo. Nel tardo pomeriggio si concluderà, il lungo peregrinare dell' Addolorata, dopo circa 8 ore, con 1'arrivo nella Chiesa della SS.ma Annunziata.
La processione è preceduta da una grande Croce monito agli astanti della spiritualità del momento ricordando che la morte di Cristo è simbolo di resurrezione e redenzione. A ricordare che Cristo, col suo sangue, è perennemente presente tra i suoi, ecco i "vattienti" che avanzano.

Tratto dal volume:

Nocera Terinese - Storia, Fede e Tradizione 

Pasqua 2002

Associazione Turistica Pro Loco Ligea I.A.T.

Testi a cura di: Elvasio Curcio, Antonio Macchione, Szumskyj J. Antonio

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