DOMENICA DELLE PALME
La domenica che precede la Pasqua, l'ingresso di Gesù in Gerusalemme viene ricordato con la Benedizione delle Palme, che si svolge nella Chiesa Matrice dedicata a San Giovanni Battista. I fedeli scendono dalle campagne e salgono dalle marine portando grossi fasci di rami di ulivo e di alloro che verranno, poi, benedetti e saranno riportati alle proprie case, per sostituire quelli dell' anno precedente, e serviranno da "antidoto" contro lo sguardo malefico.
Un tempo si notavano le tradizionali "cunocchie", cariche di cioccolatini, simili nella forma alle rocche per filare la lana. Oggi, invece, i ragazzi portano le bianche palme intrecciate con fantasiosa bizzarria, ma sempre con il motivo decorativo predominante, della croce. Finita la benedizione del sacerdote, nella chiesa di San Giovanni, che per l'occasione si trasforma in un bosco scosso dal vento, si va in processione alla Croce del Calvario, posta ali' inizio del paese.
MARTEDÌ SANTO
Egli rappresenta l' uomo che si fa carico dei peccati altrui. La suggestiva liturgia si conclude con una breve processione che porta il Santissimo nella Chiesa di San Giovanni e chiude, così le funzioni delle "Adorazioni" nelle varie Chiese del paese.
MERCOLEDÌ SANTO
La mattina si espone alla venerazione dei fedeli la statua della Pietà. La statua, un pregevole gruppo ligneo di probabile scuola napoletana risalente al XIV secolo e di recente restaurata, viene posta al centro del sepolcro accuratamente preparato con una scenografia molto pittoresca ed eloquente con sullo sfondo uno scenario rappresentante il Golgota.
Le donne, per abbellire il sepolcro portano fiori, candele ed i caratteristici "piatti". Sono dei piatti preparati con uno strato di ovatta e canapa in cui vengono fatti germogliare semi di grano, orzo, ceci, lenticchie o altri cereali. La mancanza di luce fa sì che, in breve tempo, le piantine, lunghe dai 10 ai 15 centimetri, assumano un caratteristico colore giallo. Anticamente i fedeli, dopo aver visitato almeno tre Sepolcri, trascorrevano la notte nella Chiesa tra. canti e preghiere. E' comune tradizione, specie tra le ragazze del paese, trascorrere un'intera giornata, nella Chiesa '"a jiurnata a ra Madonna" intonando i tipici canti dialettali e recitando preghiere.
VENERDÌ SANTO
Nel primo pomeriggio, sempre nella Chiesa di San Giovanni, si celebra l'azione liturgica dell' Adorazione della Croce e che le donne più anziane conoscono come "Messa di San Pietro".
Dopo tale cerimonia, ali' imbrunire, dalla Chiesa della SS.ma Annunziata la pesante statua dell' Addolorata viene portata in processione, con passo lento, accompagnata dalla banda che intona la "Ione", una marcia funebre del Petrella, fino alla chiesa di San Giovanni, per la predica di Passione. La statua entra in Chiesa, ma rimane tra la porta principale e la porta interna che la nasconde alla vista dei numerosissimi fedeli raccolti lungo la navata centrale e nelle cappelle laterali per ascoltare la predica.
Il predicatore ad un certo punto invoca la Vergine ad alta voce e la invita ad entrare. Il momento dell' ingresso dell' Addolorata, con l'incontro mistico tra la Madonna e il Cristo è pieno di commozione reso ancor più suggestivo dalle note intonate dalla banda musicale.
Alla fine della cerimonia, quando ormai è notte tarda, la Statua viene riportata sempre con passo lento nella Chiesa della SS.ma Annunziata.
Prendono parte alla processione tutti gli abitanti del paese e le donne più anziane accompagnano la stessa con canti religiosi che ricordano la passione e morte di Cristo. Nel tardo pomeriggio si concluderà, il lungo peregrinare dell' Addolorata, dopo circa 8 ore, con 1'arrivo nella Chiesa della SS.ma Annunziata.
La processione è preceduta da una grande Croce monito agli astanti della spiritualità del momento ricordando che la morte di Cristo è simbolo di resurrezione e redenzione. A ricordare che Cristo, col suo sangue, è perennemente presente tra i suoi, ecco i "vattienti" che avanzano.
Tratto dal volume:
Nocera Terinese - Storia, Fede e Tradizione
Pasqua 2002
Associazione Turistica Pro Loco Ligea I.A.T.
Testi a cura di: Elvasio Curcio, Antonio Macchione, Szumskyj J. Antonio