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Sulle tracce del Redentore: un'estate indimenticabile a Monte San Biagio

Maratea

Era un'estate di quelle che ti segnano l'anima, una di quelle giornate di agosto che ti entrano nel cuore e non se ne vanno più. Insieme a Rita, mia moglie, e ai nostri inseparabili amici Mario, Nella, Luigi, Gilda, Peppe e Rosella, decidemmo di organizzare una gita fuori porta, alla scoperta di un luogo ricco di storia e cultura: Monte San Biagio, a Maratea.

Il nostro viaggio si trasformò ben presto in un'avventura. Prima tappa, Praia a Mare, una perla incastonata nella Riviera dei Cedri. La spiaggia, una distesa dorata che si perdeva all'orizzonte, ci accolse con le braccia aperte. Il sole cocente e il mare cristallino ci invitarono a tuffarci nelle sue acque e a esplorare la incantevole Isola di Dino, con le sue grotte nascoste e i fondali ricchi di vita.

Ripresi i nostri zaini, ci avventurammo verso la nostra meta. Lungo la strada, un ristorantino ci accolse con i profumi della cucina lucana. Degustammo piatti tipici, sorseggiando vino locale, e ci rifocillammo per affrontare l'ultima parte del viaggio.

L'arrivo a Monte San Biagio fu un'emozione indescrivibile. Dopo aver percorso una strada tortuosa e aver lasciato l'auto in un parcheggio, raggiungemmo la cima del monte a bordo di una navetta. E lì, davanti ai nostri occhi, si ergeva imponente la statua del Cristo Redentore, un'opera maestosa che domina l'intero Golfo di Policastro. L'emozione che provai in quel momento fu indescrivibile. Mi sentivo piccolo e insignificante di fronte a tanta bellezza.

Scesi dalla navetta, mi avvicinai alla statua. La sua imponenza mi lasciò senza parole. Osservando i dettagli del volto, delle mani e dei piedi, provai una profonda sensazione di pace e serenità. Mi sedetti sul muretto che guardava il mare, chiusi gli occhi e lasciai che il vento mi accarezzasse i capelli.

Ricordo ancora la sensazione di libertà che provavo mentre camminavo lungo la cresta della scogliera. In quel momento, il mondo intero sembrava svanire e io mi ritrovai solo con me stesso e con la natura.

Ai piedi della statua, visitammo i resti di un antico castello e la Basilica di San Biagio, una chiesa ricca di storia e di opere d'arte. Ammirai gli affreschi che decoravano le pareti, le sculture in marmo e le reliquie custodite gelosamente al suo interno.

La storia di questa statua, alta 21 metri e con un'apertura delle braccia di 19 metri, è affascinante. Eretta nel 1965, è un simbolo della città di Maratea e offre una vista mozzafiato sul paesaggio circostante.

Tornando a casa, portammo con noi un pezzo di Maratea nel cuore. Quel viaggio, vissuto insieme ai nostri amici, rimane indelebile nella nostra memoria. Purtroppo, Mario, Luigi e Gilda non sono più con noi, ma il ricordo di quell'avventura ci unisce ancora oggi.

Monte San Biagio è un luogo che consiglio a tutti: un gioiello incastonato tra il cielo e il mare, ricco di storia, arte e natura.

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