Per secoli, nel Nord Italia, la coltivazione del riso è
stata una pratica comune, simile a quella di Cina e India. Si sviluppa nelle
ampie pianure di Novara, Vercelli e Pavia. Innumerevoli donne hanno plasmato
queste terre per centinaia di anni. Il loro era un lavoro faticoso e
distintivo, eseguito con schiene piegate, gambe sommerse in acqua melmosa,
sotto il sole ardente, eppure era un compito che solo le donne potevano
svolgere. Richiedeva mani delicate e abili, le stesse che con cura passavano il
filo nell'ago e cullavano i neonati.
Ogni anno, all'alba di maggio, le mondine
convergevano sulle pianure risicole da ogni parte d'Italia, in un raduno di
donne di varie età e mestieri. La stagione del mondariso durava quaranta
giorni, giorni di intenso lavoro per un modesto compenso e qualche chilo di
riso, piegandosi, sopportando reumatismi e le ferite inflitte dalla malattia
della risaia, tutto per un salario essenziale. Oggi, non ci sono più mondine
nei campi; l'antica professione delle mondariso appartiene al passato, ne
rimane solo un allegro e folkloristico ricordo.