Il complesso deve la sua realizzazione a Giuseppe Toeplitz, uno dei fondatori della Banca Commerciale Italiana e alla moglie Edvige Mrozowska. Uniti dalla passione per la botanica e guidati dalle suggestioni ricevute durante un viaggio in oriente, i coniugi diedero vita ad un sito dall'impianto complesso, ricco di elementi architettonici, dove l’acqua gioca un ruolo primario.
Su progetto dell’Ing. Speroni, tra il 1920 ed il 1926 la villa, che in precedenza era appartenuta alla famiglia Frey, venne ristrutturata, ampliata ed arricchita di nuovi elementi architettonici. In particolare si realizzarono la mansarda, la sopraelevazione della torretta esistente e una cupola metallica per la collocazione di una specola astronomica, opera cui collaborò il Prof. Bianchi, direttore dell’osservatorio astronomico di Brera a Milano.
Nel biennio successivo, con la collaborazione degli architetti parigini “Adam” e “Collins”, venne ridisegnato il parco, che nel frattempo era stato ampliato con l’annessione di alcuni terreni confinanti sino a raggiungere l’estensione di quasi otto ettari. L’impianto fu realizzato secondo i principi del giardino “all'italiana” per quanto riguarda la zona centrale e quella adiacente agli edifici, mentre a oriente fu lasciata un’ampia area con viali ad andamento sinuoso e quindi “all'inglese”, accanto ad un bosco misto.
Dall'ingresso principale si scorge il maestoso disegno dell’impianto dei giochi d’acqua, organizzato tramite una sequenza di fontane e zampilli uniti visivamente da un sistema di viali a tenaglia, sottolineati da quinte arboree di sempreverdi che dirigono lo sguardo verso il belvedere posto verso la sommità dell’impianto. L’acqua, proveniente da una sorgente posta in località Monte Martica, fu convogliata in una cisterna posta nel punto più alto della proprietà e da qui, formando cascate, zampilli, fontane e ruscelli, giungevano sino al bacino di raccolta.
Conglomerati cementizi, ciottoli di fiumi e dalle differenti tonalità di grigio, piastrelle ceramiche azzurre e i numerosi punti luce, oltre 200 sono collocati sotto la superficie dell’acqua o dietro filtri colorati nelle siepi, aumentano il fascino e la suggestione della visione notturna.
Oltre alla villa sono inseriti nel parco una piccola cappella, serre, edifici rustici ed un campo da tennis.
Con la scomparsa di G. Toeplitz la villa venne venduta nel 1945 ai fratelli Mocchetti e da allora iniziò un lento ma inesorabile declino del sito, dovuto semplicemente alla diminuzione del personale addetto alla manutenzione, attività che ai tempi del primo proprietario occupava 15 persone.
Nel 1972 il complesso fu ceduto al Comune di Varese che ne è l'attuale proprietario.